“Non possiamo affidare la nostra vita a ciò che non conosciamo” (Rachel Naomi Remen)
Prima regola delle lezioni di nuoto è:
imparare ad avere fiducia… nell’acqua o quanto meno dell’istruttore
Questo almeno secondo John Maeda, mentre scrive la legge n. 8 della semplicità: fiducia
Non è stato così per me, il mio primo approccio con il mare è stato con un maestro di nuoto che è riuscito a terrorizzarmi
Lanciava la tavoletta ed io, bambino, dovevo raggiungerla a nuoto da solo in uno spazio di mare in cui non vedevo nulla, tutto nero il fondale
(S. Margherita ligure, tra due spiaggie di fronte ad un bar)
Effettivamente la paura dell’acqua non è altro che una espressione di ignoranza
Ignoravo cosa ci fosse sotto, non lo vedevo
Ignoravo di poter stare a galla
Ignoravo di esserne capace
La fiducia passa anche da qui, dal conoscere
👋 Benvenuto/a a “Un po’ di fiducia”: ogni lunedì condivido 8 momenti quotidiani in cui – senza accorgercene – ci fidiamo. Degli altri, del mondo, di noi stessi.
🧩 8 atti quotidiani di fiducia (tra intuizione ed abbandono)
Ordinare i “consigli dello chef” al ristorante, fidandosi che sia una esperienza
Seguire le indicazioni del navigatore, senza alcuno spirito critico
Accogliere le produzioni dell’IA ed averne fiducIA senza leggere o valutare
Fidarti delle tue intuizioni quando apri un nuovo strumento tecnologico ed inizi ad usarlo senza leggere le istruzioni
Leggere qualche recensione online e scegliere un prodotto/servizio sulla base di quella, come se conoscessi chi ha scritto
Fidarsi della complessità, non solo della semplicità
Arrivare all’appuntamento in orario, confidando che il tuo amico sia in orario
Accettare un invito a cena confidando che sarà una bella serata
🙋♂️ Hai vissuto qualche momento di fiducia quando hai imparato a consocere? Scrivimi
Sto raccogliendo atti di fiducia per questo progetto. Anche in forma anonima. Anche con una sola frase.
Ogni piccolo atto di fiducia è un modo per illuminare l’ombra
Buon lunedì e buona settimana!
Ci leggiamo il prossimo lunedì.

📊 P.S.
La fiducia non è mai un gesto singolo: è la somma di piccoli movimenti. A volte, a più livelli.